Mai come quest’anno la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e i minori ha avuto nel nostro Paese un impatto mediatico così evidente. Sui social, in tutte le reti RAI e private , in radio, sia con spot pubblicitari sia tramite interviste e testimonianze, il fenomeno endemico e globale della violenza di genere si è imposto all’attenzione in modo così pervasivo da sfiorare, a mio avviso, il rischio di una generale retorica di facciata.

Mi sono presa la responsabilità di uscire dal coro, sfidando ogni congettura di  apparente indifferenza alla partecipazione, proprio come associazione da anni impegnata soprattutto su questo fronte.  L’ intenzione provocatoria è di  “smascherare”  la contraddittorietà di tante scelte di facciata da parte del mondo dell’informazione, di tanti ambienti della politica e purtroppo ancora di tante donne, silenziando tale data per  rialzare il volume sulla violenza contro le donne e i minori in tutti gli altri giorni dell’anno!

Il mio sospetto di una sorta di ipocrisia nella gestione di questo spinoso argomento ha trovato una imprevedibile conferma nei fatti accaduti in RAI, segnatamente su Rai 2 dove, in inopportuna coincidenza con la giornata del 25 novembre , Bianca Guaccero , conduttrice della trasmissione “Detto, fatto” mandava in onda un video tutorial del come una donna deve essere sexy anche quando va a fare la spesa in un supermercato! Ora, siamo tutti in grado di sorridere e divertirci di fronte alla rappresentazione teatrale ironica o satirica degli stereotipi e dei pregiudizi di genere, (ovvero la parte più perniciosa dell’immaginario collettivo), perché, facendoci ridere, ci riconosciamo anche noi inevitabilmente un po’ intrisi di questi modelli culturali.  Al contempo, l’ironia smina l’imbarazzo o la vergogna che dovremmo provare nel vederci “rappresentati”e può diventare occasione di una maggiore consapevolezza critica sul nostro modo di guardare il mondo.

Bene! Il video del tutorial della Rai di stato invece era serissimo!!!! non era una parodia della sessualizzazione ossessiva che vede il corpo delle donne  unicamente come merce. Non metteva in discussione lo stereotipo di genere (perchè una donna al supermercato? Perchè non un uomo? Sono tanti gli uomini che lo fanno!). Insomma, nulla di tutto questo. Anzi! Ancora una volta si perpetuava lo stereotipo della seduzione femminile ovunque e dovunque, anche nelle corsie del supermercato, con atteggiamenti allusivi, con ammiccamenti volgari al punto da scatenare l l’indignazione di molte/i telespettatrici /ori  e di altri direttori Rai che hanno provveduto immediatamente a sospendere la trasmissione e la conduttrice.

Scelta editoriale diseducativa, complicità delle donne coinvolte (loro malgrado? Non è dato saperlo), messaggio scorretto ma avvallato dall’autorevolezza del mezzo che entra in tutte le case, performa le idee, in un’ora pomeridiana in cui è ipotizzabile che tutta la famiglia, adulti e bambini, lo segua…Ma se è proprio la mentalità che va cambiata e lo dicono TUTTI!  Questo è il modo di cambiarla?

Prima di questo fatto la mia scelta era di optare per un eloquente silenzio, ovvero “Basta liturgie, basta retorica!” Ma quanto accaduto mi ha confermata nella mia opinione.

 

Ogni giorno dell’anno deve essere un giorno contro la violenza sulle donne, perché ogni giorno la disparità dei salari, delle carriere, delle opportunità concrete discrimina e marginalizza le donne. Certo non quelle che possono scegliere di essere gli angeli del focolare. Se la scelta non è dettata da rapporti di forza, buon per loro. Ma tutte le altre donne che i rapporti di forza economici, politici, sistemici obbligano alla cura delle vecchie e nuove generazioni nella assenza o latitanza dei servizi sociali indispensabili alla loro libertà di scelta?

Ma fin quando quello che si propone, sempre e comunque è una immagine distorta della donna, la sua oggettivizzazione  in tutti i campi della comunicazione pubblicitaria e tutto ciò che riesce a fare rientra nel merito e non nelle capacità di ogni persona, a prescindere dal genere , ci sarà sempre da lottare.

Ecco il motivo del mio personale punto di vista: se con una maschera compunta perseguiti la violenza e poi coltivi e perpetui modelli culturali e stereotipi di sessualizzazione del ruolo delle donne, come ne escono migliori le nuove generazioni, come possono crescere ed emanciparsene  gli adulti, gli educatori, le istituzioni che ne sono pregne?

E’ ancora lunga la strada e,  nonostante i tanti passi avanti fatti dalle donne di questo Paese, ancora tanto in salita!

Tutti i giorni dell’anno siano pregni del senso e del rispetto della memoria connessi alla data del 25 novembre!!!