Penso che nessun titolo come quello dell’evento di questo pomeriggio possa sintetizzare meglio le tre determinanti della vita della professoressa Paola Schiratti, la cui esistenza è stata davvero improntata dall’attribuzione di valore ad una visione etica della vita, all’importanza della Storia, all’impegno resistente nella rifondazione di una politica di fronte al pervasivo atteggiamento dell’antipolitica che proprio in quegli anni sfogava i malesseri e rancori di un paese reale sempre più distante dal paese legale (parliamo dal 2008 al 2013), anni corrispondenti alla sua elezione come consigliera provinciale a Udine.
Temendo che la mia descrizione di questa vera leader, che tale essa è stata, possa essere sospettata di parzialità, di toni “agiografici” data l’amicizia professionale e sororale che ci ha legate, sono andata a ricercare i fatti, i documenti, i progetti , gli eventi di cui è stata ideatrice, coordinatrice, regista. L’associazione e la famiglia custodiscono il poderoso archivio dei suoi interventi pubblici, sia in Consiglio Provinciale che in radio e in televisione. I materiali sono stati tutti archiviati per argomento e rileggendoli oggi ci si sorprende, direi quasi più che in quegli anni, della sua lungimiranza, della “visione “ ad ampio spettro e sulle lunghe distanze che aveva delle cose, della determinazione a rappresentare come donna un modo di “fare politica” diverso da quello degli uomini. Il suo “metodo” ha poi fatto scuola ed è diventato una sorta di eredità di pensiero per successive campagne elettorali di rappresentanti democratici. Si fondava su una autentica capacità d’ascolto che non era finalizzata alla ricerca del consenso, ma alla soluzione più efficace dei problemi o delle criticità del territorio e delle persone che a lei si rivolgevano. In altri termini intendeva la politica come “servizio” alla comunità non come conferma dell’ego o ricerca di consenso elettorale. Paola poi si documentava in modo rigoroso, si muoveva con competenza e cognizione di causa, interloquiva con i vertici che avrebbero dovuto essere preposti alla gestione di questi problemi, ne saggiava le risposte, se non erano soddisfacenti non aveva alcun problema di affrontare in modo autorevole nelle sedi del dibattito pubblico quelli che spesso dopo i suoi inappuntabili interventi, diventavano avversari…Spesso non le veniva perdonata proprio la preparazione, l’assertività, l’autorevolezza che si imponeva al rispetto, l’autonomia critica che nessuna appartenenza politica è mai riuscita ad asservire. Aveva una mente libera da pregiudizi, paziente ma mai acquiescente, generosa ma mai indulgente nei confronti di un esercizio del potere spesso ipocrita e corporativo, nel “migliore” dei casi miope e stagnante, nel peggiore clientelare e antidemocratico.

Nell’impossibilità di approfondire nel merito basti ricordare almeno gli ambiti di intervento come consigliera di opposizione:
– ambiente
– partecipate
– scuola
– welfare
– inclusione/diritti civili (la registrazione anagrafica dei figli dei sans papier)
– pace
– donne (quote di genere, partecipazione donne alla politica., conciliazione famiglia/ lavoro, pari opportunità , vice presidente in commissione regionale)

Così non vanno dimenticati gli eventi organizzati come consigliera e poi come presidente dell’associazione
– le 14 migliori leggi europee per le donne (casa della Contadinanza) Udine
– la presentazione alla cittadinanza della neonata associazione “le donne resistenti” con un convegno affollatissimo sulle “madri costituenti”ovvero le donne che hanno fatto parte della stesura della nostra Costituzione

PROGETTI/ DOCUMENTI:

– Il recupero della memoria, tramite interviste alle testimoni ancora viventi, del valore della disubbidienza civile delle donne friulane di fronte all’8 settembre del 1943 . L’omonimo progetto fu finanziato dalla Regione, in collaborazione con altre associazioni femminili di Udine. Ebbe una durata triennale (2011-2013) e comportò la posa in Stazione di Udine di una lapide dedicata alle donne friulane che senza armi diedero conforto e assistenza ai deportati e agli internati rinchiusi nei vagoni ferroviari.
Poi la produzione del docu-film “Cercando le parole”. Infine la pubblicazione del volume “Una disubbidienza civile. Le donne friulane di fronte all’ 8 settembre 1943.”

– La stesura delle “linee guida per la promozione di strategie condivise finalizzate a contrastare il fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori e a progettare azioni preventive”del 2011. Ricordo a tale proposito c il convegno “mai più violenza” del 25 novembre 2015, a pochi mesi dalla scomparsa di Paola, organizzata in sinergia con la nostra associazione e il patrocinio dell’ASUIUD di Udine, del Comune di Udine, dell’Universita degli studi, della cooperativa Aracon, dell’ordine dei medici, L0rdine dei giornalisti, l’IPASVI, E CPO REGIONALE FVG. Senza dimenticare la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti nel contrasto alla violenza sulle donne. Fu una giornata di grande formazione e sensibilizzazione dedicata alla memoria di Paola, la “genitrice” di questo documento fondamentale, come reperibile sulle locandine del convegno.

– il documento presentato agli Stati Regionali delle donne cui hanno aderito anche altre associazioni di donne della città di Udine sulla necessità di sviluppare ricerca e scelte della Sanità regionale a favore della “medicina genere-specifica” o “medicina di genere” come nell’uso più comune, per la salute delle donne..

In conclusione, sarebbe stato necessario disporre di più tempo per approfondire la quantità e la qualità delle azioni positive in ogni campo portate avanti da Paola. Ma ci auguriamo comunque che tanti aspetti significativi abbiano potuto essere conosciuti o ricordati dalle tante partecipanti che si sono registrate per seguire l’evento in modalità telematica.

Daniela Rosa Presidente associazione Le Donne Resistenti
intervento al convegno ‘Iniziamo da noi’  Webinair il 18 febbraio 2021