Si è conclusa venerdì sera scorso a Martignacco, nella affollatissima sala “Caduti di Nassirya” di Villa Ermacora , la prima edizione del premio Paola Schiratti. Il concorso biennale istituito in suo ricordo, rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Udine, è stato ideato dalla consigliera di Martignacco , Antonella Orzan, ed è stato realizzato grazie alla collaborazione tra l’associazione “le Donne resistenti”, il comune di Martignacco , e l’Ufficio Scolastico Regionale. Hanno offerto il loro patrocinio e il loro contributo i comuni di Martignacco , Moruzzo , Pagnacco, le grafiche Tonutti, la BCC di Martignacco. A questo premio, finalizzato alla promozione del metodo di indagine storica attraverso interviste, per la storia orale di genere (titolo di questa prima edizione “Donna e lavoro nel tempo”)hanno aderito numerose classi della provincia, i cui lavori sono stati premiati nella mattinata di giovedi mattina scorso , nell’aula magna dell’I.C di Martignacco.
La giuria (Gianni Nocent , assessore alla cultura di Martignacco; Alessandra Ksenija Yelen, docente e storica; Flavia Virgilio, Ufficio scolastico regionale; Paolo Comuzzi, regista; Daniela Rosa, presidente associazione organizzatrice) ha valutato i lavori pervenuti coerentemente coi criteri previsti ed esplicitati nel bando per le due sezioni. Tra tutti, per la sezione delle primarie, ha vinto il primo premio il gruppo aperto di 5 classi di scuola primaria e 2 di scuola secondaria dell’I.C di Fagagna- docente referente Roberta Mazzolini col lavoro “Futuro in onda”. Il secondo premio non è stato assegnato per decisione unanime della giuria. Il primo premio per la sezione scuole secondarie di primo grado è andato alla classe 2^A di Pagnacco, docente referente Luciana Coletti, per il prodotto “Donne e lavoro”, mentre il secondo premio ex equo è stato assegnato alle classi aperte 2A, 2B,3B, di Martignacco-docente referente Cristina Trinco, che hanno presentato “Donne e lavoro: testimonianze dagli anni 30 ad oggi”e alla classe 2^ dell’I.C Val Tagliamento che ha prodotto “Il ruolo delle donne a Forni di Sopra”.
I lavori delle classi vincitrici sono stati montati in un video e, nella serata di venerdì, presentati alle famiglie , alla cittadinanza, a tutti soggetti pubblici e privati che a vario titolo hanno contribuito alla bella riuscita di questa prima edizione, onorata dalla presenza di numerose autorità del territorio e dalla partecipazione della governatrice del FVG, Debora Serracchiani, che nei loro interventi hanno sottolineato l’importanza di continuare a valorizzare le idee , le tematiche e gli obiettivi che Paola Schiratti ha perseguito nel corso della sua vita di donna, insegnante e politica appassionata.
Desidero ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita di questo evento.
Ma un ringraziamento particolare va ai protagonisti: i ragazzi, che guidati dai propri docenti, hanno scritto una pagina di storia.
La storia non è mai un semplice mettere insieme in successione degli accadimenti, ma è una disciplina molto più complessa, si studia l’evoluzione sociale, economica, culturale…dell’uomo e più elementi si conoscono e si mettono insieme, più riusciamo a comprendere il nostro passato. La storia è un cantiere sempre aperto, nel quale ogni nuovo tassello è sempre ben accetto.
Paola era appassionata di storia, e in questo suo modo di vedere la storia come insieme multidisciplinare, mi ha da subito coinvolto, tanto che ancora giovani abbiamo percorso un cammino di studi assieme.
Poi lei come docente ha cercato di trasmettere questa sua passione ai suoi studenti, cercando di coinvolgerli direttamente in progetti, come questo, e nel farli studiare attingendo direttamente alle fonti, anche tramite interviste. Questa che è storia orale ha una sua importanza, perché registra qualcosa che altrimenti andrebbe perduta: registra il modo di pensare, o di percepire i fatti accaduti durante la propria vita, di persone vive e che raccontano il loro passato. Lo studio della storia in generale ci aiuta a capire chi siamo e da dove veniamo, lo studio di questa storia, più vicina a noi, perché ci riferiamo a persone del nostro tempo, ci permette di comprendere meglio anche il nostro ambiente e il nostro territorio. Su questo ‘fare storia’ Paola ha trovato molta sintonia e armonia con tanti insegnanti suoi colleghi, e anche per questo i lavori svolti sono stati molte volte laboratori che hanno lasciato il segno.
Spiegava Paola per uno di questi laboratori il perché della scelta della storia di genere:
“L’idea di organizzare un laboratorio di ricerca storica di genere è nato dall’esigenza di rendere la storia in genere ostica più vicina all’interesse degli studenti.
Abbiamo così pensato che un’indagine che si concentri sui concetti ed identità di genere potesse essere utile per un approccio diverso con la storia, che preveda l’indagine sui vissuti di uomini e donne, in modo che entrambi i sessi possano di volta in volta identificarsi e confrontarsi.”
E ancora sulle scelte metodologiche e tematiche:
“La metodologia di genere – intervista – racconto di vita- immagine – diario- approccio emotivo, rapporto intersoggettivo- strumenti dell’antropologia e demografia storica che si sono confrontate con le trasformazioni lente . Studenti partecipi e coinvolti in prima persona nella ricerca attiva sono entrati in contatto con le emozioni delle donne che hanno vissuto la storia”
Desidero infine esprimere un concetto che è stato in sintesi il modo di operare di Paola, non solo come docente. Mi preme cioè sottolineare la modalità dell’ascolto come fulcro essenziale nel cimentarsi in lavori come questi. E’ un ascolto che inevitabilmente ci deve far porre con umiltà di fronte al nostro interlocutore: siamo noi che abbiamo tutto da imparare, ascoltando. L’educazione all’ascolto è importantissimo, ancor di più oggi che veniamo in stretto contatto con altre culture.
Paola negli ultimi anni si era prestata alla politica, ma l’aveva fatto con lo stesso atteggiamento: “umile ascolto”. Questo non vuol dire non avere delle proprie convinzioni, anzi. Le proprie convinzioni si rafforzano quando si è disposti al confronto e col mettersi in discussione, e sapendo che dagli altri c’è sempre da imparare.
Domenico Barbiera
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