qui il nostro statuto

Le donne hanno un loro modo di affrontare i problemi, molto efficace, è complementare alle modalità maschili, dare spazio al punto di vista femminile è fondamentale per lo sviluppo di ogni società, molti paesi lo hanno capito, si giovano della presenza attiva delle donne nella politica, nell’economia, nelle professioni.
Abbiamo fondato l’associazione ‘Le donne resistenti’  dopo aver avviato e portato a compimento alcuni progetti. Abbiamo posto una targa in stazione di Udine per ricordare le donne friulane della resistenza civile che, durante l’internamento e la deportazione, a partire dall’8 settembre 1943, hanno raccolto i bigliettini che prigionieri e prigioniere facevano cadere dai carri bestiame e li hanno aiutati a fuggire. Su questi fatti è stato girato il film ‘Cercando le parole’ ed è in pubblicazione il volume ‘Una disubbidienza civile’.
Abbiamo collaborato alla stesura di un protocollo tra istituzioni per prevenire e contrastare la violenza domestica contro donne e minori. Abbiamo organizzato convegni sui temi del lavoro delle donne, sulla scuola,  sul welfare. Dopo queste esperienze guardiamo al futuro. In Italia e nella nostra regione la crisi economica, la crisi culturale e sociale ci spingono a non smettere di impegnarci per dare il nostro contributo alla rinascita. Le donne reggono sulle loro spalle i pesi economici ed emotivi della crisi, la violenza domestica vede le donne e i minori vittime. E’ fondamentale intervenire affinché si inverta la rotta e l’Italia sia vicina alle donne, ai giovani, ai sottoccupati e alle sottoccupate, ai Neet, a tutti coloro che si trovano in situazioni di difficoltà e di bisogno.

 Noi intendiamo occuparci di questo soprattutto pensando ai servizi sociali e alla scuola. Consideriamo che i servizi creano equità, benessere e allo stesso tempo sono un settore economico da espandere. Ci interessa allo stesso tempo proseguire gli  interventi di interesse culturale. Incidere sulla cultura significa  modificare atteggiamenti, comportamenti e idee superati, combattere stereotipi, allo stesso tempo far emergere aspetti positivi dei comportamenti e delle idee del presente e del passato. Una particolare attenzione sarà da noi riservata ai problemi che riguardano la vita delle donne nel nostro paese e nel territorio, ancora non riconosciute, sottostimate, vessate, spesso vittime di violenza domestica, esse hanno invece sempre saputo dimostrare le tante doti che le contraddistinguono.  Operare per abbattere stereotipi e barriere che relegano le donne in basso è fondamentale per lo sviluppo economico, civile e morale in Italia.