Episodi incresciosi ed inqualificabili come quelli dei  giovani maschi che per irrisione o presunta “spiritosaggine” si sono fatti fotografare con la maglietta di gruppo con la scritta “Centro stupri” non possono e non devono essere ritenuti solo comportamenti “da cretini”. Dalla stampa si apprende che sono tutti diplomati e qualcuno “avviato a percorsi accademici”. Mi sono chiesta se questo loro “brand” derivi dalla storpiatura di  “centro studi” di Udine, luogo della città in cui si concentrano ottimi istituti superiori che potrebbero averli visti studenti, compagni di classe, amici fedeli. A prescindere dal loro curriculum scolastico  si sa che i ragazzi appartengono a ricche famiglie udinesi e sandanielesi di imprenditori affermati e quindi che escono da famiglie abbienti e da scuole che sfornano soprattutto belle teste e grandi competenze.(questo va ricordato sempre!).. Non rispondono allo stereotipo sui ragazzi delle periferie degradate delle metropoli dove ignoranza, povertà morale ed economica, abbandono e violenza sono solo pretesti per sopravvivere. Perciò, se è ipotizzabile che il mondo delle istituzioni (scuola, famiglia, Giustizia) possa – e a volte debba – assumere un atteggiamento più clemente nel giudizio di eccessi o bravate di ragazzini  intellettualmente ed emotivamente deprivati, non è altrettanto valido per i soggetti coinvolti in questi fatti.  Il clamore e le gravi conseguenze della loro “performance” ora li trova sorpresi, sgomenti …”non pensavamo  che questa goliardata potesse finire così”!… Ora chiedono pubblicamente scusa come bulletti scaltri che ,per timore di una grave punizione fingono pentimento.. Ce  lo chiediamo anche noi il senso di questa totale assenza di discernimento tra ciò che è legale e ciò che non lo è, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che è accettabile e ciò che va respinto , senza se e senza ma.

Ora chiedono pubblicamente scusa a tutti, dichiarano pentimento, ma per scansare i risvolti penali della vicenda o perché improvvisamente li ha folgorati la consapevolezza , la responsabilità delle proprie azioni, il senso dei limiti , ovvero la capacità di usare la ragione ( se questa parola  per loro è troppo grossa potrebbe bastare anche il comune buon senso!!!)  contro ogni delirio di onnipotenza, nostro e altrui? E’ possibile che siano così estranei alla realtà, al mondo in cui vivono da non aver mai riflettuto sul concetto di stupro? All’atto abominevole e ripugnante con cui una donna viene penetrata contro la sua volontà da un maschio violento? Che non vede la donna come persona ma solo come preda da cacciare, ferire, uccidere?   Assumono un reato penale a modello di virilità da ostentare come una bandiera?

 Supponiamo anche che la pandemia e l’isolamento sociale conseguente abbiano causato loro una “crisi di astinenza “ da movida e un accumulo di testosterone che – questo è comprensibile data l’età – aveva esigenza di  soddisfazione, ma questo slogan  è stato il meglio che  le loro menti sono riusciti a creare? Uno spiritosissimo  inno alla vita??? E le loro ragazze cosa ne pensano? Le loro sorelle, le loro madri , le amiche sui social ( purtroppo non tutte, stonatura  che apre ad altre riflessioni di genere..) Parlano tra amici ed amiche, morosi e morose,  di violenza contro le donne? Ne hanno mai sentito parlare in tv, sui social, sui giornali, a scuola? Sanno qualcosa di Pari opportunità, rispetto di genere, banale e semplice buona educazione?

 I media dicono che sono dei figli di papà, privilegiati..  a noi vien da pensare a “i vitelloni”.., di Fellini. Vite di provincia e di noia, superficiali ed edoniste? Può darsi, ma i millennials non sono  semplici replicanti dei figli di chi era appena uscito da un conflitto mondiale. Il mondo è andato avanti. La società civile chiama a più mature e consapevoli relazioni tra uomini e donne e la cultura del rispetto reciproco comincia in molte scuole già dalle primarie. Certo, vanno decostruiti ancora molti paradigmi culturali oscurantisti e sessisti perché mai come in questi ultimi tempi le conquiste delle donne vengono ripetutamente messe in discussione..  Per questo i  ragazzi (e le ragazze) oggi devono essere chiamati a decidere che adulti vogliono diventare e, se questo dovesse risultare ancora molto difficile per gran parte di loro, le leggi e la giustizia, spieghino loro efficacemente cosa NON devono continuare ad essere. E per favore , facciamolo anche noi donne. Tutte!