Presso l’I.T.C.”Zanon “ di Udine, il 25 novembre, si è svolta la manifestazione in ricordo di Nadia Orlando che solo due anni fa là aveva conseguito il diploma di maturità . Cinque anni di scuola superiore sono un bel pacchetto di relazioni, amicizie, conoscenze, esperienze condivise che di solito restano nel cuore e nella mente per tutta la vita e, da più grandi, diventano oggetto di conversazione divertita sul chi eravamo, sul“come”eravamo soprattutto, permettendoci di guardare a noi stessi e agli altri con un occhio più obiettivo, meno parziale rispetto alle nostre simpatie o antipatie di allora. Tutto quello che Nadia e a tutti coloro che l’hanno conosciuta ed amata non potranno più fare, non assieme a lei comunque. Ma il bisogno di testimoniare al mondo, alla famiglia in primis, che la sua scuola non poteva stare in silenzio di fronte a questo ennesimo oltraggio alle leggi divine ed umane, ha sortito “RispettAmi”, un progetto strutturato e articolato in più fasi, di cui la prima è stata proprio la commovente mattinata del 25 scorso. Io sono stata invitata a leggere un pensiero assieme ai ragazzi e e alle ragazze dell’istituto e alle autorità che hanno accettato di partecipare fuori da ogni etichetta. Posso dire del silenzio rispettoso ed educato di decine di allievi ed allieve che si muovevano nei corridoi , impegnati direttamente nei compiti loro assegnati dai docenti organizzatori, o indirettamente come spettatori del video prodotto dalla commissione comunale PPOO, che veniva continuamente proiettato in Aula Magna. C’era un’aria di grande compostezza, non formale, non imposta nell’organizzazione perfetta nella scaletta dei momenti, nelle magliette bianche delle ragazze e dei ragazzi addetti all’accoglienza degli invitati, in quelle rosse di coloro che erano protagonisti del bel flash mob all’esterno, cui neanche un inizio di pioggia fastidiosa ha impedito di rendere omaggio al’amica perduta. Una dimostrazione di affetto e di vicinanza alla famiglia Orlando che l’ha visibilmente commossa e che –ci auguriamo tutti – almeno per un attimo li ha fatto sentire meno soli.

 

l’Espresso su Nadia