G.G.Marques ha ragione quando dice che “la vita è quello che noi ricordiamo”. Senza memoria noi perdiamo tutto : ciò che siamo stati, ciò che siamo nel presente, perfino la prefigurazione di ciò che vorremmo  fosse il nostro futuro. Ecco perché assume sempre più valore il recupero di testimonianze orali,  la ricerca soprattutto delle parole di coloro che la Storia tradizionalmente ha confinato ai margini della propria attenzione: le voci delle donne, senza le quali noi rischiamo di perdere una buona parte della nostra identità storica e culturale. Per evitare questo viene presentato mercoledì, 18 giugno alle ore 18 in CorteMorpurgo a Udine (in caso di maltempo in sala Ajace) il volume “Una disubbidienza civile: le donnefriulane di fronte l’8 settembre 1943” di Rosanna Boratto e Daniela Rosa ,ed. Kappavu che rievoca una pagina di storia mai raccontata di Udine, di cui le ragazze e le donne friulane, ma non solo esse, furono protagoniste. La presentazione di questo volume, all’interno di ‘Udine estate 2014’, è la terza tappa del percorso di ricerca che ha fatto emergere fatti di cui le donne friulane sono state protagoniste.
La posa della targa al piazzale della stazione di Udine, il docu-film ‘Cercando le parole’ e ora questo libro hanno aperto conoscenze e riflessioni nuove sulla resistenza in Friuli Venezia Giulia. Dopo l’8 settembre 1943 nella stazione ferroviaria di Udine transitavano i convogli degli internati militari italiani diretti verso i lager nazisti del Nord Europa.  Sono praticamente sconosciute le vicende di alcune donne friulane che cercarono di portare sollievo alle sofferenze di chi era stato catturato e rinchiuso nei vagoni ferroviari  alle destinazioni del Nord, attraversavano la nostra regione. Il desiderio di offrire visibilità al contributo femminile dato ad azioni, considerate dagli storici come forme di resistenza civile, ha fatto iniziare questa ricerca di documenti e testimonianze, ancora inediti o sconosciuti, per non disperdere un importante patrimonio di vita civile, sociale e politica, che ha visto come ignorate protagoniste soprattutto donne  friulane di ogni età. All’intero percorso, oltre  a Maria Grazia Allievi, Amanda Tavagnacco, Rosanna Boratto, Daniela Rosa hanno collaborato donne di diverse associazioni ed istituzioni: Antonella Lestani( ANPI), Maila D’Aronco e Marisa Sestito (C.O.R.E.), Ivana Bonelli (La tela) Carmen Galdi (Pari Opportunità),Paola Schiratti ( ex consigliera provinciale e grande motore di ricerca di tutto il lavoro).