Paola Schiratti e Tiziana Bortoluzzi  tempo fa progettarono insieme un evento che poi, per l’immane potenza del negativo che si è abbattuta come una folgore sulla vita di Paola , non si era più potuto realizzare. L’associazione “le Donne resistenti” si era fatta un punto d’onore di tenere momentaneamente in pausa l’idea  senza abbandonarla. E’ così che, assieme ad altre associazioni  della Casa delle donne di Udine, in occasione della partecipazione al bando dell’assessorato alla cultura del comune di Udine per l’edizione di Calendidonna 2016,  ha proposto il progetto  “woman in music”, contribuendo alla vittoria del bando .
“Woman in music”, l’evento che si è tenuto al Palamostre il 14 marzo scorso è stato davvero uno svelamento, coerentemente col titolo del progetto Svelamenti, all’interno della rassegna di Calendidonna 2016,  di cui rappresentava la chiusura in bellezza. Una doppia bellezza potremmo dire, perché  le 10 ragazze che si sono esibite non solo sono belle fisicamente ma sono brave al punto da saper trasmettere la bellezza della musica attraverso le loro voci e i loro strumenti.
Un appuntamento tutto al femminile , in cui l’energia, il pieno controllo del livello artistico, la sapiente capacità organizzativa di Eliana Cargnelutti, messasi in gioco non solo come cantautrice di musica soul ma anche come intelligente direttrice artistica, ha creato un vero e proprio scossone nel pubblico. Non è così frequente infatti vedere in un concerto la batteria e la chitarra basso suonate con tanto talento da ragazze , e una band al completo tutta al femminile accompagnare le artiste che hanno presentato i propri brani inediti. Perché l’azzardo era questo: non cantare, magari con buone capacità espressive, brani già noti al pubblico, ma osare cantare brani musicali originali, frutto della propria capacità creativa, della propria cifra espressiva, della propria personalità di giovani donne in contatto con la propria vocazione artistica e con la realtà del mondo che le circonda.
Insomma anche qui si è tentato , riuscendoci , di sfondare i luoghi comuni; ci sarà un perché se ti meravigli quando vedi una ragazza suonare benissimo alla batteria, se ti stupisce veder come Eliana e la sua chitarra basso sembrano in una relazione perfetta, se alcuni brani sono in inglese, già pronti a volare oltre i confini regionali, altri in friulano ma totalmente sdoganati dalla poetica mielata e datata della narrazione retorica  di certa friulanità.
Siamo state un po’ pioniere ma credo  che abbiamo aperto un varco strategico. D’ora in poi questa tipologia di eventi godrà di maggiore considerazione e mi auguro possa diventare un appuntamento annuale, trampolino di lancio per giovani promesse femminili della nostra regione.
La vera festa è qui: in questi talenti che certo hanno ancora bisogno di coltivarsi e maturare al meglio le notevoli potenzialità di cui hanno dato prova ma già si sono imposti al rispetto del pubblico. La speranza è che la loro passione possa tradursi in un lavoro che onori il loro merito. L’augurio è che la musica non le avviluppi in una crisalide autoreferenziale ma le renda donne attente e sensibili alla società a alla vita,  capaci di difendere i loro diritti e al contempo cittadine rispettose dei doveri verso se stesse e gli altri.
Ad Eliana in particolare, che un tempo è stata allieva di Paola, e ne ha conosciuto la mente e il cuore,  l’augurio che continui a restarle modello di vita e di impegno.