Trieste,    febbraio 2015

 

Sicurezza di genere: le proposte di Donne Impresa di Confartigianato Fvg

RIFORMA SANITARIA, LE DONNE A TELESCA: “ASCOLTI LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ”

In un documento le proposte di 5 associazioni femminili del Fvg

“L’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca ascolti la Commissione regionale Pari Opportunità”. Lo chiede Filomena Avolio, presidente del Movimento Donne Impresa Fvg di Confartigianato, movimento che, assieme ad altre tre associazioni (le Donne resistenti, SNOQ? Donne che guardano al futuro) e il Coordinamento donne Cisl ha elaborato un documento sulla riforma sanitaria del Fvg. Documento di 13 pagine che ha preso in esame la legge di riforma sanitaria n. 17/2014 in un’ottica di genere e che è stato votato all’unanimità ha condiviso dalla Commissione pari opportunità che ha fatto proprie le considerazioni e le proposte contenute nel documento di analisi della riforma sanitaria del Fvg. Documento che avanza proposte, suggerisce soluzioni che le 5 realtà vorrebbero porre all’attenzione dell’assessore Telesca. In particolare il Movimento Donne Imprese di Confartigianato Fvg concentra l’attenzione sulla “sicurezza di genere”.
 “Le donne – spiega Avolio – rappresentano il 41,3% del mercato del lavoro, percentuale cresciuta negli ultimi anni a causa di numerosi fattori quali l’aumento delle lavoratrici straniere, la crescita delle over 50 anni che sono rimaste nel mercato del lavoro per gli effetti della riforma pensionistica, la crisi e la necessità delle famiglie di arrivare a fine mese. Ciò, sebbene le donne siano le prime a farsi carico delle malattie dei familiari, che in qualche modo minano, oltre che la serenità, anche la capacità di produrre reddito. Parlando di infortuni e malattie sul lavoro, se nel 2007 esse erano pari al 25%, nel 2011 rappresentavano il 32%”. Le imprenditrici chiedono che la Regione promuova l’adozione di misure preventive e correttive (campagne informative sulle malattie di genere sia per prevenirne l’insorgenza sia per agevolarne l’emersione) e soprattutto che vengano previsti sgravi contributivi per l’assunzione a tempo determinato di una persona che possa sostituire l’imprenditore impossibilitato. Chiedono, inoltre, la possibilità di inserire il familiare disoccupato del lavoratore infortunato nelle liste di pubblica utilità per consentirgli di lavorare almeno per un periodo equivalente a quello della malattia o infortunio del familiare convivente. In particolare, potrebbe essere considerato un criterio premiale per la scelta dei beneficiari da assumere proprio l’infortunio o malattia dell’unico familiare titolare di reddito.