Martedì 29 luglio, sul quotidiano La Repubblica, cronaca di Palermo, un articolo di Claudia Brunetto e Giorgio Ruta apre uno spiraglio sulla tragedia che si consuma ad intervalli quasi regolari, nelle acque del Canale di Sicilia, coste sud orientali. Un bollettino di guerra: persone che muoiono annegate o nella stiva delle motonavi, che vengono uccisi e gettati in mare alla prima ribellione. Il titolo dell’articolo “Migranti, corsa all’affido, centottanta famiglie pronte ad accogliere i bambini arrivati soli” racconta le difficoltà del Comune di Pozzallo ad accogliere le persone che arrivano con i barconi ed inoltre mette in risalto la problematicità di gestire bambini e giovani minorenni che arrivano non accompagnati. L’associazione Ai.Bi. Amici dei bambini ha avviato un progetto “Bambini in alto mare” che si occupa di sensibilizzare le famiglie per accogliere i bambini per un eventuale affido.
L’articolo riporta che già 181 famiglie siciliane hanno aperto le porte per prendere in affido un minore straniero non accompagnato. I bambini accolti possono vivere protetti e rispettati, inseriti in percorsi scolastici fino alla maggiore età ed oltre.
Certo sono già stati fatti tanti appelli per accogliere, altri porti della Sicilia già lo fanno. I migranti però non si fermano su questa terra, qui cercano un approdo per poi andare in direzione nord Europa. Questo non riguarda i minori non accompagnati. Loro non si autodeterminano, loro non decidono ed appena arrivati nel primo porto vengono presi in carico ed affidati alle case-famiglia quando ci sono, oppure vengono alloggiati in strutture accreditate. Soluzioni umanitarie indubbiamente presenti ma totalmente precarie, senza prospettive, dove non si intravvede un progetto di vita minimo.
L’affido può essere una delle risposte a questa tragedia ed alla mancanza di strutture adatte, sicure e dignitose per il futuro di questi bambini.

Che dire delle famiglie che accolgono in questo momento di crisi, che si sobbarcano il mantenimento dei bambini e degli adolescenti, che si occupano della loro educazione e della loro istruzione? Certamente la loro umanità e generosità è di esempio in un momento in cui si è assediati da notizie di egoismo, di smania di potere, di scandali dove i “calcoli” egoistici prevalgono sul bene comune: “u futtiu” come ideale di vita per cui niente e nessuno scuote le coscienze di queste persone.

Complimenti alle 181 famiglie e una lode all’associazione “Ai.Bi. Amici dei bambini”, un riconoscimento di grande civiltà all’Amministrazione comunale di Pozzallo, ma un grazie di cuore va alla signora Virginia Giugno, capo gabinetto del Comune che si occupa personalmente di accogliere i minori cercando disperatamente alloggi per loro.